Confraternita del Sguazet di Albiano (TN)

 

La Storia  

 

L’idea di formare una confraternita venne, la sera del 28 novembre 2003, a 18 amici che avevano in comune una grande passione: le frattaglie. Il gruppo amava i piatti della tradizione trentina e desiderava ricercare quei sapori che ormai stavano scomparendo e che erano fondamentali e tradizionali nella cucina della Valle di Cembra. Tra questi: la polenta, accompagnata da carne di maiale, fagioli, patate, verze, cavoli prodotti caseari e frattaglie, al posto della carne muscolosa delle bestie da macello. Dopo accurate ricerche tra ricettari trentini e secondo quanto tramandato a memoria d’uomo si è convenuto di costituire la Confraternita del Sguazet (nome dialettale trentino per descrivere il piatto a base di frattaglie: polmone, cuore, animelle e, a gusto personale, anche fegato). La Confraternita ha come scopo quello di mantenere, garantire e tramandare nel tempo questa ricetta di alto valore storico popolare, fondamentale nella cucina dei nostri antenati; un piatto considerato povero, ma dal gusto intenso e saporito, consumato con l’immancabile polenta e un bicchiere di buon vino. L’augurio dei soci fondatori della CONFRATERNITA DEL SGUAZET è che anche in futuro le nuove generazioni tramandino nel tempo questa antica ricetta che merita un posto nella storia della cucina tipica trentina. Albiano, novembre 2008.

Ricetta del Sguazet

 

INGREDIENTI (per 6 persone)

Frattaglie di vitello (cuore, polmone) 2 kg, una cipolla grande, un cucchiaio olio d’oliva, burro 50g, farina bianca, brodo vegetale, un bicchiere di vino bianco o rosso, a piacere, prezzemolo, sale, pepe,
formaggio grattugiato.

 

PREPARAZIONE

Tagliare finemente la cipolla e soffriggerla nel burro e nell’olio d’oliva, aggiungere le frattaglie tagliate a pezzettini, eliminando le parti troppo
grasse. Cuocere a fuoco lento. Quando la carne cambia colore aggiungere vino, brodo, sale, pepe. A cottura quasi ultimata aggiungere prezzemolo tritato e formaggio grattugiato. Il tutto da servire caldo, preferibilmente con polenta e un buon bicchiere di vino.

Il Gran Maestro
Gabriele Bertuzzi

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