Confraternita del Tonco de Pontesel

 

La Storia  

 

Siamo tutti d’accordo sul fatto che la storia del Tonco de Pontesel (dialetto trentino che significa “intingolo di poggiolo”) sia di povere origini. Ma quali siano, precisamente, queste origini è certamente meno chiaro, poiché  molte sono le leggende che ne parlano nelle valli. Leggende gelosamente custodite, tutte bellissime e affascinanti. Come, ad esempio, quella che attribuisce il nome “pontesel” all’impellente bisogno del nonno (all’epoca il bagno era sul “pontesel”) che, al suo ritorno, in tavola non trovò che il fondo di un già misero stufato! La povera massaia si arrangiò, allungando con acqua e farina abbrustolita il poco cibo, “imbrogliando” così il nonnino con un intingolo di colore e consistenza abbastanza simili alla carne stufata. Un’altra leggenda, meno affascinante, ma certamente più realistica, associa il nome all’usanza di conservare le carni a dispensa sul “pontesel”, a mo’ di frigorifero. Comunque la si voglia vedere o credere, il Tonco de Pontesel è certamente nato per una reale necessità di sfamare più bocche col meno possibile: un intingolo brodoso a condimento delle solite patate o polenta. La povertà del periodo lo rendeva meno sostanzioso e decisamente più brodoso, tanto da ricordare l’acqua che cadeva, nelle tristi giornate di pioggia autunnale, dalla grondaia del “pontesel”. [fonti varie]

Ricetta del Tonco de Pontesel

 

Ingredienti (per 6 persone)

Reale di vitello 400g, spalla di maiale 400g, muscolo di manzo 400g, lucanica fresca 300g e lardo 200g, olio extravergine di oliva del Garda 50g, una cipolla e due spicchi di aglio, farina bianca 80g, burro 100g e Nosiola 150g, un rametto di rosmarino e uno di salvia, sale, pepe e spezie (a discrezione).

Procedimento

Mondare la cipolla e l’aglio e tritarli finemente. Metterli in una casseruola con l’olio extravergine di oliva del Garda e aggiungere il lardo ben tritato, quindi rosolare dolcemente a fuoco medio per 5 minuti. Tagliare le tre carni a spezzatino e disporle in una placca da forno con poco olio extravergine di oliva del Garda, il rosmarino e la salvia. Infornarle a 220°C fino a che siano ben arrostite per circa 30 minuti. Quindi versarle nella casseruola del soffritto di cipolla e lardo, bagnarle con la Nosiola e finire la cottura a fuoco medio/basso per circa 40/60 minuti, aggiustando di sale, pepe, spezie (e acqua, all’occorrenza). Preparare intanto il “brustolin” sciogliendo in una padella il burro, aggiungendo la farina e tostandola dolcemente. Aggiungerlo quindi al tonco ormai pronto. Servire con polenta, preferibilmente di patate, e guarnire con un ciuffetto di verze stufate.

Il Gran Maestro
Andrea Bassetti

 

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